martedì 25 settembre 2012
Autismo. Dalla parte del soggetto. In ricordo di Martin Egge.
Venerdì 12 ottobre 2012
ore 9.30- 13.45
Auditorium 103
Porto di Venezia
La Scuola Lacaniana di Psicoanalisi in collaborazione con il centro Martin Egge, l'Istituto Freudiano e le Opere Riunite del Buon Pastore- Antenna 112 e Antennina promuovuono una giornata di studi su
Autismo. Dalla parte del soggetto
In ricordo di Martin Egge
Intervengono:
Chiara Mangiarotti: "Con Martin e la gioia del suo lavoro"
Alberto Turolla : "Il soggetto della psicoanalisi"
Antonio Di Ciaccia: "Quello che mi ha insegnato il bambino autistico"
Virgino Baio: "Un atelier di tre generazioni e tre direttori d'orchestra"
Nicola Purgato: Le Antenne degli autistici"
François Ansermet: "L'autismo: una prospettiva sull'emergere del soggetto"
martedì 8 maggio 2012
Trentennale della morte di Jacques Lacan
La Biblioteca Nazionale di Roma in collaborazione con la Biblioteca del Campo freudiano è lieta di invitarvi alla
Presentazione de Il Seminario. Libro XX. Ancora di Jacques Lacan"Credo al godimento della donna" ( J. Lacan)Che cosa si nasconde dietro questa provocazione di Lacan?IntervengonoFelice CimattiAntonio Di CiacciaCoordina: Annarosa Mattei
lunedì 7 maggio 2012
diffusione attività
domenica 6 maggio 2012
A Bologna il 9 e 10 Giugno si terrà il X Convegno Nazionale della Scuola Lacaniana di Psicoanalisi dal titolo "Molteplicità delle identificazioni. Unicità del godimento". Le giornate di lavoro vengono inaugurate dalla serata di venerdì 8 giugno dedicata a Carlo Viganò.
La scuola, dieci anni dopo:
Una riflessione a partire dal contributo di
Carlo Viganò”
(venerdì 8 giugno 2012- Hotel Europa Via Boldrini,11- Bologna)
Carlo Viganò”
(venerdì 8 giugno 2012- Hotel Europa Via Boldrini,11- Bologna)
Coordina: La presidente della Slp Paola Francesconi
Ore 21.00-22.00 Contributi pet ricordare la figura ed il ruolo di
Carlo Viganò dalla Fondazione della Slp ad oggi
Intervengono: Matteo Bonazzi, Raffaele Calabria, Riccardo
Carrabino, Domenico Cosenza, Antonio Di Ciaccia , Giovavanna Di Giovanni, Marco Focchi,
Giuliana Kantzà, Adele Succetti, Orfeo Verdicchio
Ore 22.00 -23.00: Discussione dalla sala
...”A Carlo con stima e riconoscenza per il contributo alla storia
del
Campo Freudiano in Italia”…
venerdì 16 marzo 2012
La Biblioteca del Campo freudiano in collaborazione con la Biblioteca Europea in occasione del trentennale della morte di Jacques Lacan presenta "Il Seminario. Libro XX . Ancora", il 29 marzo 2012 alle ore 18, via Savoia 13.
Intervengono Antonio Di Ciaccia psicoanalista, la giornalista Ida Dominijanni e la scrittrice Elisabetta Rasy
Intervengono Antonio Di Ciaccia psicoanalista, la giornalista Ida Dominijanni e la scrittrice Elisabetta Rasy
giovedì 9 febbraio 2012
Il 25 e 26 Febbraio si terrà a Milano la Discussione Clinica A proposito dell'autismo. Le giornate saranno dedicate a Martin Egge. Omaggio al nostro caro collega, che ha dedicato la sua vita al trattamento dei bambini autistici. Il suo insegnamento, la sua etica, il suo desiderio deciso pulsano ancora oggi. Grazie Martin.
La Biblioteca del Campo freudiano, per celebrare il trentesimo anniversario della morte di Jacques Lacan, presenta "Il Seminario. Libro XX. Ancora". La terza conferenza del ciclo dal titolo "Con Lacan l'altrove della scrittura. Femminilità e solitudine" si terrà alla Casa delle Letterature di Roma il 16 febbraio alle ore 18. Con Antonio di Ciaccia e Celine Menghi interviene la scrittrice Viola Di Grado. L'attrice Valentina Carnelutti leggerà dei brani.
Lacan e il suo tempo
In occcasione del trentennale della morte di Jacques Lacan, si è tenuto a Roma il 21 il Convegno Lacan e il suo tempo. Una giornata ricca di suggestioni e spunti di riflessione. Quale uso ha fatto Lacan dei discorsi che circolavano nel suo tempo? Che effetti hanno avuto gli incontri avvenuti e mancati? Per dirla con Antonio Di Ciaccia "rapisce le cose, entra nei discorsi, e le usa".
Lacan e il suo tempo: Midnight in Roma
Laura Cecilia Rizzo
Qualcuno notava giustamente che nel film di Woody Allen Midnight in Paris mancava qualcuno. Bene, a Roma, l'ultimo week-end abbiamo avuto modo di ricreare un salto in pieno giorno al Parigi lacaniano. Passaporto è stata la Giornata organizzata dall'Istituto freudiano: Lacan e il suo tempo per celebrare, seppure in leggero ritardo, il trentesimo anniversario della morte di Jacques Lacan.
Presentata da Sergio Sabbatini (SLP), presieduta la mattina da Felice Cimatti (Università della Calabria) e il pomeriggio da Stefano Velotti (Università di Roma), conclusioni a carico di Antonio Di Ciaccia (SLP), la giornata ha visto succedersi in lucidi incontri, animati da Docenti universitari
e dell'Istituto freudiano, quattro tavole rotonde per approfondire i legami che hanno vincolato Lacan a Kojève, Merleau-Ponty, de Saussure, il gruppo Bourbaki, Derrida, Bataille, Sartre e Lévi-Strauss.
Docenti di spicco hanno dato il loro contributo specifico per creare un concerto che ha permesso di cogliere la particolarità di tali legami. Alla prima tavola, moderata da Luisella Mambrini (SLP), Paolo Vinci (Università di Roma) ha parlato di Kojève, il Maestro, mentre Alfredo Zenoni (ECF e Docente della Séction clinique de Bruxelles) ci ha presentato Merleau-Ponty, l’amico. Cristina Cimino (IPA e Università di Roma) ha portato una questione a partire da Derrida, Rocco Ronchi (Università dell'Aquila) ci ha introdotto a un intrigante Bataille. A moderare questa tavola, Alex Pagliardini (ex-allievo dell'Istituto freudiano). Amelia Barbui (SLP) ha coordinato la seconda tavola dove Sergio Benvenuto (CNR) ha proposto un de Saussure al rovescio e Sergio Sabbatini ha sollevato la precoce novità della struttura nel gruppo Bourbaki. Nell'ultima tavola rotonda Marcella D’Abbiero (Professore emerito dell'Università di Roma) ci ha parlato di Sartre e il desiderio, mentre Carmelo Licitra-Rosa (SLP) ha illustrato il binomio Lacan Lévi-Strauss sulla scia del pensiero selvaggio, avendo come moderatore Fulvio Sorge (SLP).
A proposito del bordo-solco aperto con la Causa freudiana in questi campi, si parlava di Lacan come di colui che trascina nella psicoanalisi strumenti forgiati altrove, quasi come un rapinatore: splendida raffigurazione che non nasconde il versante del rapimento lacaniano e l'uso che nel suo insegnamento egli fa della convergenza. In effetti Lacan adopera la convergenza sovvertendo ogni spazio apparentemente continuo tra psicoanalisi e letteratura: la pratica della lettera converge con l'uso dell'inconscio. Un limite alla continuità nella successione, una radicale eterogeneità che sovverte i campi, una procedura che d'altronde vedrà entrare i nodi, che meglio si prestano a praticare singolari articolazioni. E' quanto Lacan stesso dimostra nel suo Omaggio a M. Duras.
L'uso del metodo speculativo in Kojève, la personale stima per Merleau-Ponty, l'incontro-scontro con Sartre, l'incontro evitato con Bataille, la spinta a portare de Saussure a torsioni estreme via la Causa freudiana, l'interesse per il gruppo Bourbaki, l'algido incontro-scontro con Derrida, la feconda attenzione a Lévi-Strauss e alla nozione di struttura (fecondo anche il dibattito alla tavola rotonda con Alfredo Zenoni attorno all'evaporazione della struttura, nozione che ha lasciata aperta la questione di quale struttura) insomma anche qui si è fatta luce sulla S'truc-dure, come Jacques-Alain Miller la chiama per segnalare che lì risiede per Lacan un'inconsistenza accessibile soltanto con l'ipotesi freudiana, un'inconsistenza che alberga già nell'ombelico del sogno. Ecco la svolta lacaniana in atto lungo l'intero suo insegnamento.
Lacan e il suo tempo: Midnight in Roma
Laura Cecilia Rizzo
Qualcuno notava giustamente che nel film di Woody Allen Midnight in Paris mancava qualcuno. Bene, a Roma, l'ultimo week-end abbiamo avuto modo di ricreare un salto in pieno giorno al Parigi lacaniano. Passaporto è stata la Giornata organizzata dall'Istituto freudiano: Lacan e il suo tempo per celebrare, seppure in leggero ritardo, il trentesimo anniversario della morte di Jacques Lacan.
Presentata da Sergio Sabbatini (SLP), presieduta la mattina da Felice Cimatti (Università della Calabria) e il pomeriggio da Stefano Velotti (Università di Roma), conclusioni a carico di Antonio Di Ciaccia (SLP), la giornata ha visto succedersi in lucidi incontri, animati da Docenti universitari
e dell'Istituto freudiano, quattro tavole rotonde per approfondire i legami che hanno vincolato Lacan a Kojève, Merleau-Ponty, de Saussure, il gruppo Bourbaki, Derrida, Bataille, Sartre e Lévi-Strauss.
Docenti di spicco hanno dato il loro contributo specifico per creare un concerto che ha permesso di cogliere la particolarità di tali legami. Alla prima tavola, moderata da Luisella Mambrini (SLP), Paolo Vinci (Università di Roma) ha parlato di Kojève, il Maestro, mentre Alfredo Zenoni (ECF e Docente della Séction clinique de Bruxelles) ci ha presentato Merleau-Ponty, l’amico. Cristina Cimino (IPA e Università di Roma) ha portato una questione a partire da Derrida, Rocco Ronchi (Università dell'Aquila) ci ha introdotto a un intrigante Bataille. A moderare questa tavola, Alex Pagliardini (ex-allievo dell'Istituto freudiano). Amelia Barbui (SLP) ha coordinato la seconda tavola dove Sergio Benvenuto (CNR) ha proposto un de Saussure al rovescio e Sergio Sabbatini ha sollevato la precoce novità della struttura nel gruppo Bourbaki. Nell'ultima tavola rotonda Marcella D’Abbiero (Professore emerito dell'Università di Roma) ci ha parlato di Sartre e il desiderio, mentre Carmelo Licitra-Rosa (SLP) ha illustrato il binomio Lacan Lévi-Strauss sulla scia del pensiero selvaggio, avendo come moderatore Fulvio Sorge (SLP).
A proposito del bordo-solco aperto con la Causa freudiana in questi campi, si parlava di Lacan come di colui che trascina nella psicoanalisi strumenti forgiati altrove, quasi come un rapinatore: splendida raffigurazione che non nasconde il versante del rapimento lacaniano e l'uso che nel suo insegnamento egli fa della convergenza. In effetti Lacan adopera la convergenza sovvertendo ogni spazio apparentemente continuo tra psicoanalisi e letteratura: la pratica della lettera converge con l'uso dell'inconscio. Un limite alla continuità nella successione, una radicale eterogeneità che sovverte i campi, una procedura che d'altronde vedrà entrare i nodi, che meglio si prestano a praticare singolari articolazioni. E' quanto Lacan stesso dimostra nel suo Omaggio a M. Duras.
L'uso del metodo speculativo in Kojève, la personale stima per Merleau-Ponty, l'incontro-scontro con Sartre, l'incontro evitato con Bataille, la spinta a portare de Saussure a torsioni estreme via la Causa freudiana, l'interesse per il gruppo Bourbaki, l'algido incontro-scontro con Derrida, la feconda attenzione a Lévi-Strauss e alla nozione di struttura (fecondo anche il dibattito alla tavola rotonda con Alfredo Zenoni attorno all'evaporazione della struttura, nozione che ha lasciata aperta la questione di quale struttura) insomma anche qui si è fatta luce sulla S'truc-dure, come Jacques-Alain Miller la chiama per segnalare che lì risiede per Lacan un'inconsistenza accessibile soltanto con l'ipotesi freudiana, un'inconsistenza che alberga già nell'ombelico del sogno. Ecco la svolta lacaniana in atto lungo l'intero suo insegnamento.
lunedì 16 gennaio 2012
Lacan e il suo tempo
A Roma continua la celebrazione per il trentennale della morte di Jacques Lacan. Il 21 gennaio alla Casa Internazionale delle Donne si terrà il convegno Lacan e il suo tempo. Intervengono psicoanalisti della SLP e dell'ECF, filosofi, docenti universitari, psichiatri, psicoanalisti di altri orientamenti. L'evento testimonia degli effetti che il discorso anlitico produce nella città.
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