blog lavori in corso

giovedì 9 febbraio 2012

Il 25 e 26 Febbraio si terrà a Milano la Discussione Clinica A proposito dell'autismo. Le giornate saranno dedicate a Martin Egge. Omaggio al nostro caro collega, che ha dedicato la sua vita al trattamento dei bambini autistici. Il suo insegnamento, la sua etica, il suo desiderio deciso pulsano ancora oggi. Grazie Martin.

La Biblioteca del Campo freudiano, per celebrare il trentesimo anniversario della morte di Jacques Lacan, presenta "Il Seminario. Libro XX. Ancora". La terza conferenza del ciclo dal titolo "Con Lacan l'altrove della scrittura. Femminilità e solitudine" si terrà alla Casa delle Letterature di Roma il 16 febbraio alle ore 18. Con Antonio di Ciaccia e Celine Menghi interviene la scrittrice Viola Di Grado. L'attrice Valentina Carnelutti leggerà dei brani.

Lacan e il suo tempo

In occcasione del trentennale della morte di Jacques Lacan, si è tenuto a Roma il 21 il Convegno Lacan e il suo tempo. Una giornata ricca di suggestioni e spunti di riflessione. Quale uso ha fatto Lacan dei discorsi che circolavano nel suo tempo? Che effetti hanno avuto gli incontri avvenuti e mancati? Per dirla con Antonio Di Ciaccia "rapisce le cose, entra nei discorsi, e le usa".


Lacan e il suo tempo: Midnight in Roma
Laura Cecilia Rizzo

Qualcuno notava giustamente che nel film di Woody Allen Midnight in Paris mancava qualcuno. Bene, a Roma, l'ultimo week-end abbiamo avuto modo di ricreare un salto in pieno giorno al Parigi lacaniano. Passaporto è stata la Giornata organizzata dall'Istituto freudiano: Lacan e il suo tempo per celebrare, seppure in leggero ritardo, il trentesimo anniversario della morte di Jacques Lacan.
Presentata da Sergio Sabbatini (SLP), presieduta la mattina da Felice Cimatti (Università della Calabria) e il pomeriggio da Stefano Velotti (Università di Roma), conclusioni a carico di Antonio Di Ciaccia (SLP), la giornata ha visto succedersi in lucidi incontri, animati da Docenti universitari
e dell'Istituto freudiano, quattro tavole rotonde per approfondire i legami che hanno vincolato Lacan a Kojève, Merleau-Ponty, de Saussure, il gruppo Bourbaki, Derrida, Bataille, Sartre e Lévi-Strauss.
Docenti di spicco hanno dato il loro contributo specifico per creare un concerto che ha permesso di cogliere la particolarità di tali legami. Alla prima tavola, moderata da Luisella Mambrini (SLP), Paolo Vinci (Università di Roma) ha parlato di Kojève, il Maestro, mentre Alfredo Zenoni (ECF e Docente della Séction clinique de Bruxelles) ci ha presentato Merleau-Ponty, l’amico. Cristina Cimino (IPA e Università di Roma) ha portato una questione a partire da Derrida, Rocco Ronchi (Università dell'Aquila) ci ha introdotto a un intrigante Bataille. A moderare questa tavola, Alex Pagliardini (ex-allievo dell'Istituto freudiano). Amelia Barbui (SLP) ha coordinato la seconda tavola dove Sergio Benvenuto (CNR) ha proposto un de Saussure al rovescio e Sergio Sabbatini ha sollevato la precoce novità della struttura nel gruppo Bourbaki. Nell'ultima tavola rotonda Marcella D’Abbiero (Professore emerito dell'Università di Roma) ci ha parlato di Sartre e il desiderio, mentre Carmelo Licitra-Rosa (SLP) ha illustrato il binomio Lacan Lévi-Strauss sulla scia del pensiero selvaggio, avendo come moderatore Fulvio Sorge (SLP).
A proposito del bordo-solco aperto con la Causa freudiana in questi campi, si parlava di Lacan come di colui che trascina nella psicoanalisi strumenti forgiati altrove, quasi come un rapinatore: splendida raffigurazione che non nasconde il versante del rapimento lacaniano e l'uso che nel suo insegnamento egli fa della convergenza. In effetti Lacan adopera la convergenza sovvertendo ogni spazio apparentemente continuo tra psicoanalisi e letteratura: la pratica della lettera converge con l'uso dell'inconscio. Un limite alla continuità nella successione, una radicale eterogeneità che sovverte i campi, una procedura che d'altronde vedrà entrare i nodi, che meglio si prestano a praticare singolari articolazioni. E' quanto Lacan stesso dimostra nel suo Omaggio a M. Duras.
L'uso del metodo speculativo in Kojève, la personale stima per Merleau-Ponty, l'incontro-scontro con Sartre, l'incontro evitato con Bataille, la spinta a portare de Saussure a torsioni estreme via la Causa freudiana, l'interesse per il gruppo Bourbaki, l'algido incontro-scontro con Derrida, la feconda attenzione a Lévi-Strauss e alla nozione di struttura (fecondo anche il dibattito alla tavola rotonda con Alfredo Zenoni attorno all'evaporazione della struttura, nozione che ha lasciata aperta la questione di quale struttura) insomma anche qui si è fatta luce sulla S'truc-dure, come Jacques-Alain Miller la chiama per segnalare che lì risiede per Lacan un'inconsistenza accessibile soltanto con l'ipotesi freudiana, un'inconsistenza che alberga già nell'ombelico del sogno. Ecco la svolta lacaniana in atto lungo l'intero suo insegnamento.