blog lavori in corso

venerdì 25 aprile 2014




SCHEGGIA sul TRANSFERT

“Agli analisti piace così tanto credere che la psicoanalisi sia una questione d’amore, da
avere individuato una parola precisa per definirlo: transfert. Alla stessa stregua in cui
credono che il summum dell’amore sia la madre, sono ben disposti a identificarsi con
essa. [...] All’opposto, vi sono analisti che occupano una posizione di neutralità con
l’obiettivo di ostacolare le manifestazioni del genio Eros. 
Tuttavia, ciò che gli analisti non sono veramente disposti a sopportare è il secondo genio
proposto da Freud, quello di Thanatos”. Questa citazione da Introduzione alla clinica
lacaniana di J.-A. Miller, in poche parole illumina il cammino del transfert da Freud a Lacan
includendo la pulsione di morte, esclusa dai post freudiani. Miller parla di “genio della
morte” e se la ride, con Lacan, del genio degli psicoanalisti, che conta ben poco, perché il
genio sta da un’altra parte: dal lato della psicoanalisi. Il genius loci è lì, è nel
funzionamento minimo del dispositivo: 
-l’associazione libera, l’invito a dire tutto ciò che si vuole senza obbedire ad altra regola;!
-l’interpretazione da parte dell’analista;
-il transfert;
-la risposta particolare dell’analista a questo fenomeno, la sua neutralità. 
Una faccenda di pratica.
Eppure, a un certo punto il genio non rende, non funziona più come prima: Resistenza!
Freud se ne accorge. Miller sottolinea che non si trattava e non si tratta di curare il genio
dell’analista ma, ancora una volta, di far funzionare il genio della psicoanalisi: il dispositivo
analitico. Il genio c’era già stato, era Freud, gli analisti dovevano occuparsi di far
funzionare la sua invenzione: “un certo modo di mettere in atto all’interno del fenomeno
del transfert la realtà dell’inconscio. In definitiva, il dispositivo analitico non è altro che un
modo di riattivare l’inconscio”. Dicevo del cammino da Freud a Lacan, aggiungo,
ovviamente, Miller il quale, non senza l’ultimo Lacan, prende all’amo (La Psi 43/44) il
concetto di “inconscio reale” (J.L.Prefaz. ed. inglese Sem. XI) come risposta sintomatica
all’inconscio transferale che incontra il suo punto di intoppo per via del corpo: Resistenza!
Si, ancora resistenza, ma se ne esce, se l’analista, visto che è sempre della sua
resistenza che si tratta, non sarà arretrato di fronte all’angoscia che vela la pulsione di
morte, per dirla con Lacan: il godimento ineliminabile che rende il sapere opaco. L’atto
dell’analista prende appoggio da questa opacità che lo riguarda per farne oro, causa, per
rimettere in atto la realtà dell’inconscio nell’epoca della decadenza del simbolico e del
“reale senza legge”
Se qualcuno vuole agganciarsi qui con un’altra scheggia, faremo un altro passo verso il 14
giugno...
Céline Menghi

martedì 8 aprile 2014

lunedì 7 aprile 2014


Abbiamo riso imparando
Sabato si è svolta a Roma l’ultima giornata di preparazione al Convegno sul transfert tra amore e godimento che si terrà a Roma il 14-15 giugno.
Abbiamo ascoltato voci differenti, singolari, che ci hanno parlato con puntualità di una clinica che da tempo, ormai, nel campo freudiano e grazie all’insegnamento di Jacques Lacan, spazia dagli studi, alle istituzioni, alla scuola, fino ai territori di guerra in Afganistan; dalle testimonianze di alcuni passaggi della propria esperienza analitica, là dove essa ha incontrato la resistenza dell’analista, all’incontro con il desiderio dell’analista nel transfert; dall’acting-out, che oblitera il reale del godimento, all’atto, che vi reperisce la sua causa; dal preliminare, alla rettifica soggettiva, al transfert come messa in atto della realtà dell’inconscio. Una clinica “elastica” che interroga, caso per caso, le pieghe, le difficoltà, le metamorfosi del transfert nella nostra epoca, questo XXI secolo che agli analisti e ai giovani psicoterapeuti impone di fare i conti con il “reale senza legge” affinché si possa “ridurre l’Altro al suo reale e liberarlo dal senso”  per non suturare la soggettività di ciascuno. Si è parlato dell’amore e della sfera nel Simposio di Platone, ripresi da Lacan nel Seminario VIII dedicato al transfert, ma anche delle declinazioni dell’amore nella vita, quell’amore che “costa” il prezzo di una rinuncia al godimento, quell’amore così peculiare alle donne. Abbiamo ascoltato le testimonianze di una passione per ciò che si fa a partire da ciò che non si sa, da ciò che non funziona, da ciò che si ascolta al di là dell’Io mettendo l’analista al lavoro, ogni volta come se fosse la prima volta, con la responsabilità di sapere almeno questo: che l’amore che il transfert veicola dovrà farsi amore di un nuovo sapere.
Un “vento del pensiero” è aleggiato in questa mattinata conclusiva e anche molta allegria. Abbiamo riso imparando. Questa è l’aria che ci sta portando al Convegno, dove continueremo ad ascoltare una clinica strana, particolare, che informa, interroga e rinnova il sapere della psicoanalisi, e dove potremmo scoprire qualcosa di più sul perché un filosofo e un poeta siano attratti dall’insegnamento di Lacan e dalla lettura che ne fa Jacques-Alain Miller per procedere, ciascuno nel proprio ambito, secondo la propria ispirazione, nei loro percorsi fuori dal linguaggio, dove non tutto si può dire, ma qualcosa si può provare a scrivere. 

Céline Menghi










giovedì 3 aprile 2014


SABATO 5 APRILE 2014

CENTRO CONGRESSI CAVOUR
Via Cavour 50/a – ROMA

III Incontro preparatorio al Convegno della Scuola Lacaniana di Psicoanalisi
Il transfert, tra amore e godimento
14/15 giugno 2014 - Roma


9:30 – 10:00 Accoglienza

Introduce e coordina la Segreteria SLP di Roma: Beatrice BOSI, Maria Rita CONRADO, Ezio DE FRANCESCO

I sessione

10:00  Michele CAVALLO Amore, transfert, godimento nel Simposio”.

10:15 Annalisa PIERGALLINI L'amore non si compra, ma costa”

10:30 Laura STORTI Tra amore e godimento: dall'acting-out all'atto analitico”

10:45 Discute Paola D’AMELIO - Dibattito 

11:00 –11:30 Pausa


II sessione

11:30 Sergio SABBATINI “Transfert e sogno”

11.45 Adele MARCELLI "L'insegnamento de Lo Stordito sul transfert"

12:00 Giorgio FANELLI Un caso clinico

12:15 Giuseppe MATANO Un caso clinico

12:30 Discute Simona GALIMI - Dibattito

12:45 Chiusura dei lavori


LA PARTECIPAZIONE Eʼ LIBERA E GRATUITA