blog lavori in corso

venerdì 2 maggio 2014


Una nuova scheggia. Di Beatrice Bosi.

Questa “scheggia di transfert” ruota letteralmente intorno al IX Congresso dell’Associazione Mondiale di Psicoanalisi che la scorsa settimana ha visto riuniti a Parigi psicoanalisti provenienti da svariati paesi del mondo, chiamati a lavorare un tema che contraddistingue la psicoanalisi lacaniana. Il titolo:“Un reale per il XXI secolo” metteva al centro il reale, quello inventato da Jacques Lacan, che non è da confondere con la realtà.

Da questo asse di lavoro trasversale alle sette Scuole dell’Associazione Mondiale di Psicoanalisi prende le mosse il nostro Convegno di Roma, “Il transfert tra amore e godimento”, che vuole mettere l’accento sul versante del transfert meno noto, se non del tutto sconosciuto alla psicoanalisi, e al tempo stesso più innovativo. Come concepire il transfert quando non si considerano solo i registri del simbolico e dell’immaginario, ma anche quello del reale?

L’artista Caroline Peyron ci introduce al nostro tema proponendoci delle tonalità decise: lo sfondo nero, il bianco delle lettere, il rosso di un ceppo incandescente. Il ceppo brucia, sprigionando dalla sua combustione colori caldi quanto incisivi: il giallo, l’arancio e il rosso si mescolano.

Ogni analisi è una scheggia di transfert di tonalità diversa, le cui scansioni danno vita a una gamma ogni volta inedita.

L’inconscio si apre e si chiude, è il famoso battito di cui parla Lacan. Pulsazione dopo pulsazione il soggetto chiede di prendere la sua coloritura, di assumere la sua tonalità. Sottrarre, aggiungere, diluire, mescolare e ancora di nuovo, cancellare.

Cosa fare della propria “base di colore”?  Quale inchiostro per la fine di un’analisi?

Quello dell’amore, dell’odio o dell’indifferenza?

Tra amore e godimento, si scrive la lettera che fa la cifra singolare per ognuno di coloro che vogliano fare l’esperienza di un’analisi, e questo avviene grazie a quel pigmento nuovo che il transfert permette di produrre come estratto dal suo dissolvimento.