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lunedì 5 maggio 2014

Verso il XII Congresso




Una scheggia impazzita.
 Di Adelia Natali *
Tirocinio in un Centro di Salute Mentale: per lo più si tratta di pazienti che hanno ricevuto diagnosi di psicosi, dove il trattamento farmacologico e tutto quello che ci ruota intorno ha un posto privilegiato.
La terminologia usata per la stanza dove si svolgono i colloqui ne è già una testimonianza:  l'ambulatorio; l'etimologia indicava originariamente il medico che si recava dalla persona sofferente, "ambulando", portando sì medicine ma anche e soprattutto conforto attraverso una "parola buona". Molto è cambiato da allora.
Nella nostra modernità la "parola" è considerata, al contrario, cosa di poco conto, schiacciata com'è dalla presenza troneggiante del farmaco, sovrano del nuovo regno del 21º secolo, quello della scienza, sposa devota di un capitalismo despote e potente.
Ne deriva una pratica clinica che sempre più s'indirizza verso una medicina basata sulle prove di efficacia (Evidence-based medicine) ed è così che l'individuo con il suo sintomo singolare perdono quasi del tutto rilevanza, refrattari come sono a qualsiasi indice di significatività o criterio di standardizzazione.
La proporzione degli operatori tra medici/paramedici e psicologi racconta lo stesso fenomeno: tra il farmaco e la parola, il primo vince abbondantemente sulla seconda.
E ogni oggetto di questo ambiente ce ne parla: basta sbirciare dentro uno di questi "ambulatori", dove ammiccano ovunque calendari, block notes, penne, postit con i logo e i nomi delle maggiori case farmaceutiche.
Qualche volta, però, può accadere qualcosa di imprevisto tra il paziente e chi l'ascolta: una scheggia impazzita che, nonostante la scrivania ingombra di gadget e campioni di costosi farmaci, fa sì che possa sorgere un ponte tra i due, seppur arduo da percorrere.
E il sogno continua e conferma questo legame con un pensiero: il suo autore sente che ce la farà  ad arrivare dall'altra parte, senza cadere, perché qualcosa sta finalmente cambiando.

* allieva Istituto Freudiano di Roma